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di Cheo Condina

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12 settembre 2009

La rivincita dei piccoli. Oppure, per leggere il rovescio della medaglia, la parziale ritirata delle grandi banche dal campo di battaglia dei mutui alle famiglie. L'inchiesta condotta da Plus 24 sull'erogazione di prestiti per l'acquisto della casa nel primo semestre rivela un mercato in grande evoluzione in cui, complici il calo record dei tassi e il boom di mutui sostituzione (il 29,5% del totale secondo Mutuionline), non mancano sorprese clamorose. Due in particolare: da gennaio a giugno il gruppo UniCredit ha concesso mutui per 1,8 miliardi di euro (-70% rispetto allo stesso periodo del 2008) poco più di Ubi Banca o della britannica Barclays; Cariparma (+143%) ha raggiunto e superato per stock complessivo erogato un gigante come Ing Direct.
Certo, i valori in campo non cambiano di molto. Intesa Sanpaolo e Unicredit, con mutui in essere allo scorso 30 giugno per rispettivi 73 e 66 miliardi, hanno di fatto ancora in mano un mercato che vede il terzo player, Mps, a 37 miliardi. E tuttavia proprio la presenza di impieghi così consistenti (che richiedono la necessità di accantonamenti nel rispetto di Basilea 2) insieme con gli effetti della crisi mondiale, che ha eroso i patrimoni bancari, può avere spinto alcuni big ad alzare il piede dall'acceleratore sui mutui. Chi più chi meno: basta scorrere gli spread richiesti dagli istituti per scoprire differenze consistenti, che inevitabilmente si riflettono sulle scelte dei clienti. Intesa, pur segnando un calo del 20% rispetto al 2008, nel primo semestre ha venduto mutui per circa 8 miliardi, comunque il 32% dei 25 miliardi erogati a livello di sistema nel periodo. Mps è calata del 12% a 3 miliardi e Ubi Banca, che al 30 giugno toccava uno stock di 17 miliardi, del 17 per cento.
A fare più sensazione è tuttavia il meno 70% del gruppo Unicredit, che pure si è distinta in diverse iniziative di sostegno ai clienti in difficoltà, anche sui mutui, tra cui la sospensione gratuita della rata (fino a 12 mesi) a un potenziale bacino di 260mila famiglie. Piazza Cordusio, nel primo semestre, ha erogato mutui per 1,8 miliardi contro i 6,1 del 2008. Il motivo? «La contrazione della domanda di mutui e una maggiore attenzione al merito creditizio dei clienti», si legge nella semestrale.
In realta, stando alla centrale rischi Eurisc-Crif, nel primo semestre le richieste di mutui sono cresciute del 4% rispetto al 2008. «Noi ci basiamo sul numero di istruttorie delle banche – spiegano da Crif – Il numero di compravendite è diminuito (-18% nel primo trimestre, riferisce l'Agenzia del territorio, ndr) ma i mutui sostituzione, la discesa dei tassi e l'investimento nella casa come bene rifugio hanno sostenuto le richieste di finanziamento». Ed è proprio sfruttando questi fattori che i «piccoli» hanno conquistato quote di mercato. A partire dal gruppo Cariparma, che sfiora i 7 miliardi di stock mutui al 30 giugno grazie a un primo semestre in cui ha più che raddoppiato le erogazioni. «Siamo una banca liquida e solida e abbiamo centrato questi risultati coniugando una politica di pricing con una grande attenzione alla qualità del credito - sottolinea Roberto Ghisellini, direttore del settore retail di Cariparma - al 31 luglio avevamo già centrato il target annuale». Balzano anche il Banco Popolare (+32%), il Credem (+11%) e Barclays (+39%): «I principali istituti italiani hanno sensibilmente contratto l'offerta – sottolinea Pietro D'Anzi, general manager retail della banca britannica in Italia – noi siamo rimasti vicini alle famiglie». Mentre Bnl, che vanta un stock di mutui di 17 miliardi, non ha ancora disponibili i dati sul secondo semestre ma garantisce che nel mercato ci sono «finalmente spazi di crescita per chi fa offerte competitive». E Ing Direct? Il Mutuo Arancio, prodotto di grande successo nel recente passato, ha visto le erogazioni scendere sotto il miliardo di euro.
All'appello mancano Che Banca! (ma i dati saranno svelati nei prossimi giorni dalla controllante Mediobanca), Carige e Bpm che, diversamente dagli altri istituti, non hanno a disposizione i dati separati sui prestiti ai privati e alle imprese.

12 settembre 2009
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